logo scontron

Giancarlo Sacconi

Cenni biografici | Cosa penso di..| Aforismi | Curiosità

La Filosofia

Un interesse generico per la filosofia, già in età giovanile, si è sviluppato poi, più concretamente, durante le scuole superiori.

Sentivo la mancanza di alcune "materie" non presenti nel mio corso di studi, che tanti miei amici invece potevano approfondire.

La filosofia, in primo luogo, e poi la Storia dell'Arte e la Trigonometria piana.

Così, non appena diplomato, ho acquistato i libri di testo del corso triennale del liceo di queste tre materie, e me li sono studiati in proprio.

Tra gli approfondimenti più significativi negli anni a seguire, ricordo soprattutto l’avventura umana e intellettuale di Giordano Bruno e i Neoplatonici (in particolare, Marsilio Ficino con la sua “magia naturalis”).

• La prima ricerca piuttosto organica si è rivolta a Martin Heidegger. Come poteva un grande filosofo come Heidegger avere appoggiato il Nazismo. Una domanda che mi bruciava, più che incuriosire, a cui non ho potuto dare risposte. Ma ne è scaturito un forte interesse per una lettura ‘diversa’ che riguardasse l’immateriale metafisico. Su “Essere e tempo” si è così concentrata una lunga riflessione e un piacere tutto nuovo di veleggiare nei meandri dell’argomentazione filosofica ‘pura’, a cui sono seguite altre letture dello stesso autore.

• Altra domanda. Il perché della tragedia greca, così contrastante nei suoi epiloghi con l’immagine idilliaca di quella società. Qui è entrato in campo Nietzsche, il filosofo per eccellenza, indagato poi in un lungo percorso, fatto di una trentina di volumi Adelphi.

• E, infine, il terzo stimolo è nato da una trasmissione di Radio 3, Uomini e Profeti di Gabriella Caramore (ancora oggi ascolto privilegiato di molte delle sue esplorazioni) nella primavera del 1994, in cui Umberto Galimberti presentava e commentava un suo libro “Paesaggi dell’anima”, che mi interessò moltissimo, e rivelatosi un ottima guida, a suo modo anche pratica, per avere un’idea dello sviluppo del pensiero, nel suo complesso.
  Dunque, nessun filo conduttore, ma, come in tutti i percorsi dell’autodidatta, un libero snodarsi di interessi determinato dal caso, da curiosità accese da eventi imprevisti, dalla prossimità con la vita politica, dalla necessità di evasione, e, certamente, anche da un interesse connaturato.

Nel tempo mi sono dotato di alcune Storie della filosofia: Cassirer, Geymonat e Severino.

Le letture hanno spaziato:

dalla
Storia del Marxismo, i testi classici di Marx e quelli di alcuni marxisti, Gramsci e il che fare di Lenin;

a
Karl Popper, il più indagato dopo Nietzsche;
Hannah Arendt;
Kant

e poi le opere

di Massimo Cacciari
e soprattutto

di Emanuele Severino,
su cui è concentrato l’interesse dell’oggi.


Last but not least

Spinoza e l’Etica
oggetto della più profonda attenzione passata, attuale e, immagino, futura, insieme a Emanuele Severino.