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Giancarlo Sacconi

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L'Arte

       

La Pittura.
L'interesse per l'arte in genere e la pittura in particolare, si perde nella memoria.
Solo nel 1960, con i proventi dei primi guadagni mi fu possibile procurare una pubblicazione "Scoperta della pittura" di René Berger, edito dal Saggiatore nel 1960, un prezioso strumento, dal costo notevole, per entrare nel mondo della pittura e capirla.
Da allora l'interesse per la pittura è stato prevalente rispetto ad altre discipline artistiche.
Il mio primo studio approfondito di un'opera d'arte è da riferire proprio a quella voluminosa pubblicazione ed al commento ad un quadro che riproduce Gregorio Magno.

L'esperienza bergamasca. Parlo del 1962.

La vita culturale a Bergamo
.

Liana de Luca, una giovanissima poetessa,di origine istriana, sposata con Ubaldo Riva, noto avvocato e poeta bergamasco, si presentò alla Stipel per consigli e suggerimenti su un impianto telefonico da installare nella sua abitazione.
Liana de Luca è stata la co-fondatrice, con Ubaldo Riva, e primo presidente del “Cenacolo Orobico di Poesia”, del quale ella è ancora oggi (aprile 2009) Presidente onorario.
Ne nacque un rapporto di cordialità reciproca.
Fui omaggiato della sua opera prima e di altri testi di poesia suoi
e di Ubaldo Riva, che arricchiscono la mia biblioteca.

Il contatto con l'ambiente mi portò ad aderire anche al Circolo Artistico Bergamasco, fondato nel 1895, di cui era presidente Ippolito Pipia, presidente anche dell'Accademia Carrara.
Avevo conosciuto, forse attraverso la stessa Liana de Luca, il pittore Italo Ghezzi, grande organizzatore oltre che artista, il quale insieme ad un altro pittore, Giulio Masseroni, aveva aperto la Galleria "La Garitta", in locali al centro della città, messi a disposizione gratuitamente dal Comune.
La galleria, oltre ad ospitare collettive, favoriva giovani validi pittori che non si potevano permettere
spese eccessive per le loro mostre.

Con Ghezzi stabilimmo un buon rapporto di amicizia. Egli era l'animatore del Circolo Artistico e il mio punto di riferimento per gli inviti agli eventi del Circolo, che si tenevano con una certa regolarità, inviti
riservati ai soci del Circolo (e ai loro amici come nel mio caso). Nella città di Giacomo Manzù, Gianandrea Gavazzeni e Gian Francesco Malipiero,si capisce cosa significasse per me la partecipazione a questi incontri con personalità artistiche di tale livello e molte altre sempre di rilievo.
Ernesto Merisi descrive questa ricca esperienza nel suo saluto.
Qualche anno dopo Ghezzi ospitò gratuitamente una mostra di un giovane pittore perugino, Pierluigi Tintori, mio amico, nonostante non fosse bergamasco. Tra l'altro, mi ritrovai ad organizzare completamente da solo la mostra, con trasporto andata e ritorno di 19 quadri, stipati in una Fiat 1400 noleggiata, a causa di un improvviso e gravissimo lutto che aveva improvvisamente colpito la famiglia di Pierluigi.
Franco Venanti redasse gentilmente una presentazione da par suo, per il depliant di invito.