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Giancarlo Sacconi

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Il territorio. Un ritorno alle Città.

La ripresa passa anche dalla riscoperta delle città.
Pubblicato dal Giornale dell'Umbria del 2-8-09

Le nostre città attuali, dopo l'istituzione dei Sindaci-governatori, sembrano evocare lo status delle città-stato dell’antica Grecia.

Le città rappresentano il fondamento della struttura sociale e influenzano decisamente la struttura economica.

Nonostante la prepotente irruzione negli ultimi decenni delle reti economiche globali, le città, in quanto comunità fortemente radicate sul territorio, restano l’unico rimedio contro il decadimento economico.

Il sistema economico non può infatti essere affidato soltanto alla virtualità delle reti, e abbisogna invece di relazioni sociali integrate e connesse le une alle altre.

I moderni mezzi di comunicazione riproducono le espressioni culturali in qualunque punto del globo. L'economia utilizza la rete telematica, e determina il proprio spazio, che non coincide con alcun luogo, e perciò abbraccia e comprende tutti i luoghi.

Ma l’espressione culturale isolata dal contesto territoriale, non riesce ad evocare sentimenti profondi di legame con la comunità.
Il territorio è il luogo dove lo Stato esercita la sovranità, dove può anche usare i mezzi della coercizione fisica; dove il popolo risiede stabilmente, e ha costruito e costruisce la propria vita.

I legami più profondi tra i cittadini si formano e si consolidano nello spazio geografico che ne circoscrive l’esistenza. In questo spazio si sviluppano le culture reali, attraverso le quali si realizza il legame vero tra gli individui, rafforzato dai vincoli di conoscenza ed amicizia. La politica è politica nello Stato e dello Stato, cioè di un luogo definito nella sua propria identità, nella determinatezza di un popolo e di una storia.
  I mercati, per loro natura, sono istituzioni derivate e si sviluppano soltanto nell’ambito del contesto umano, sociale e politico da cui discendono e in cui prosperano.

Il fondamento di un sistema economico efficiente è la fiducia sociale.

Solo le istituzioni culturali di una società possono creare quella fiducia: a cominciare dalla istituzione familiare, fino a giungere alle associazioni civiche, organizzazioni solidaristiche non governative, pro-loco, circoscrizioni, comitati di quartiere, circoli sportivi, e più in particolare quelli legati allo sport oggi più diffuso, il calcio, nelle sue numerosissime articolazioni locali dilettantistiche.
Ultima, ma non per importanza, la Chiesa. La Chiesa è quella che più di tutte sta sul territorio, attraverso le attività parrocchiali, cioè l'impegno nel volontariato, le case religiose, attività, movimenti e associazioni diverse. Tutti questi soggetti stabiliscono un rapporto stretto con la comunità locale ed i suoi problemi. In questo senso la Chiesa assume un ruolo culturale, oltre che religioso, che contribuisce non poco a diffondere quel clima di fiducia da cui dipendono, appunto, anche i mercati.

Per questo é necessario rinsaldare le culture locali, preservandone le diversità.

Le risposte politiche si dovranno dare sul luogo nel quale ci si trova e sulle cose concrete.
Per questo occorre che al territorio si presti almeno la stessa attenzione che viene destinata dalle istituzioni e dall’informazione di massa ai grandi temi nazionali, alle vicende della finanza mondiale e all'economia delle reti.

Siamo in presenza di un confronto-scontro epocale. Da un lato, la vastità planetaria della tecnica e della economia e l'universalità delle fedi religiose; dall'altro, lo Stato territoriale, il luogo della politica e della democrazia rappresentativa. La speranza di un futuro meno incerto è legata al reciproco riconoscimento.