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					Il superbo è colui che non vuole nessuno sopra di sé e 
					impone la sua più totale affermazione,  
					Il superbo è colui che vuole. Che vuole diventare 
					legislatore di tutto, ma legislatore arbitrario. 
					Il superbo vuole essere “super” cioè superare.  
					Non a caso il peccato di Adamo è un peccato di superbia e di 
					disobbedienza dal punto di vista teologico.  
					Presso i Greci la colpa estrema era la “hibris”, la 
					tracotanza, il voler essere solo per se stessi. In questo 
					caso la superbia vuole mettere il mondo sotto i piedi. 
					Quando il superbo vuole mostrare con strafottenza la propria 
					superiorità, diventa ridicolo e non viene riconosciuto come 
					lui vorrebbe. Anzi viene irriso. “Chi ti credi di essere?” è 
					la reazione tipica dell’interlocutore. La superbia vista 
					come un atteggiamento psicologico, una specie di stile di 
					vita, si autoesclude.  
					Perciò non è tanto importante l’elemento comportamentale, 
					quanto invece l’elemento strutturale. Cioè la superbia come 
					atteggiamento interiore. 
					Quindi, parlando di superbia, non dobbiamo considerare il 
					superbo quello che si mostra, che tende ad apparire 
					superiore agli altri, ma invece il superbo interiore, colui 
					che non accetta legge. 
					Questo è l’aspetto della superbia da deplorare. I teologi 
					medievali e anche Agostino, dicevano che la superbia è la 
					radice di ogni peccato. 
					Ed è vero, perché in ogni colpa si è superbi. Si è superbi 
					perché in ogni colpa si vuole andare oltre e senza la legge, 
					e quindi si è superbi nella lussuria, si è superbi nella 
					tracotanza, si è superbi nell'invidia. 
					Allora la superbia come radice di ogni peccato è 
					l’atteggiamento di fondo che parte dall’assunto che "io sono 
					solo e oltre". Ecco perchè bisogna cercarla là dove si 
					dissimula.  
Invece là dove appare trova immediatamente la sua 
					pena: il ridicolo.  
					Là dove non appare è devastante. 
					 
					 
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					 La 
					superbia secondo la teologia, non è un vizio tra i tanti 
					vizi, ma, come diceva Tommaso, è la "radix peccatorum".  
					  
					È la 
					radice di ogni peccato. 
  
					Perché la superbia è il sentimento 
					della propria autosufficienza. 
  
					Ecco perchè è radice, 
					perchè in ogni vizio c'e la 
					superbia. 
					 
					Nella lussuria, ad esempio, voglio fare del corpo quello che voglio:  
					sono il 
					Signore! 
					 
					Nell'avarizia, voglio tutto per me 
					solo, sono il Signore! 
					 
					Se si analizzano tutti vizi, alla radice si trova sempre il 
					principio della  
					autosufficienza. 
					È la Ybris dei greci.
					 
					Ed è il 
					peccato di Adamo. 
					Il giunco è la configurazione evidente della non superbia. 
					 
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