Giancarlo Sacconi

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La sintesi

Sono stato arrestato il 27 novembre 1993.
Il mandato mi è stato notificato alle 1 di notte .
Alle 3, espletate le pratiche burocratiche, dormivo in una cella.
 
Un drappello di poliziotti si era presentato a casa alle 9 di sera, ma non mi aveva trovato.
Ero appena uscito per una riunione in un luogo dove non c'era campo telefonico.
 
Così tutti e 4 hanno dovuto aspettare pazientemente per 4 ore.
 
All'uscita dalla riunione, tornato raggiungibile, ho ricevuto la chiamata di mia moglie, la quale, contravvenendo al divieto del maresciallo, mi ha detto chiaro tondo che 4 poliziotti mi stavano aspettando da 4 ore per una perquisizione.
 
Non sono scappato perchè ero certo che di quello si trattasse.
Poi mi sono pentito di non averlo fatto, vista la conclusione della vicenda.
Mai dare troppa fiducia a gente che non si conosce bene!
 
Sono rimasto detenuto nel carcere di Perugia per 20 giorni.

L’accusa.
Estorsione per avere indotto un Direttore locale Conad (dirigente socialista come me) a partecipare al capitale di una Società a r.l. già costituitasi in precedenza per fondare una televisione privata (Reteumbria) di proprietà del Psi .

Secondo il nostro Codice (art. 629), l'estorsione è il reato di chi, con violenza o minaccia, costringe uno o più terzi a fare o ad omettere qualche cosa traendone un profitto o un vantaggio.



La mia controfferta, secondo l'accusa.
Interessamento presso il Comune di Perugia per caldeggiare una richiesta Conad di costruire un Supermercato (mai realizzato) a Perugia.
 

La prova, secondo l'accusa.
Il passaggio dalla Soc. Conad alla Soc. Reteumbria, (scambiato inizialmente per arricchimento personale e così divulgato dai giornali), della quota di denaro relativa alla sottoscrizione del capitale, avvenuto direttamente tra le due Società, un anno e mezzo dopo la data di contestazione del medesimo reato agli altri coimputati.